L’Appennino emiliano-romagnolo è conosciuto fin dall’antichità per le fonti termali di acque dalle proprietà curative, che Porretta Terme ha saputo sfruttare sin dai tempi antichi, divenendo una delle mete turistiche preferite da chi ama trascorrere momenti all’insegna del relax e del benessere.
A fine Ottocento le Terme di Porretta vissero un periodo di fulgido splendore. Nel centro della cittadina si possono ancora vedere i vecchi edifici termali situati alle pendici del Monte della Croce, lungo il greto del Rio Maggiore. In questo luogo, dove sgorgano diverse sorgenti salsobromoiodiche, furono costruiti gli stabilimenti termali “Marte Reale”, “Donzelle” e “Leone-Bovi” che si affacciavano su una piazzetta con al centro una piccola fontana con vasca.
Il complesso – conosciuto come “Terme Alte” – versa purtroppo in stato di grave abbandono e degrado e non è possibile visitarlo. E’ davvero un peccato perché all’interno ci sono delle autentiche meraviglie come la Sala delle Bibite, una saletta a pianta rettangolare adibita alla distribuzione delle acque con le pareti rivestite di migliaia di piastrelle in maiolica realizzate a inizio Novecento da Galileo Chini, il più importante esponente italiano del periodo liberty. Stessa cosa per la sorgente della Donzella che sgorga in un chioschetto liberty maiolicato.


Quello che si può fare, invece, è partecipare alla visita guidata alle sorgenti sulfuree delle terme, percorrendo il cunicolo roccioso ottocentesco sotto il livello stradale che collega collega il parco delle Terme al Santuario della Madonna del Ponte.
La galleria è stata oggetto di un intervento di sistemazione e riqualificazione a giugno 2022 e con guida e appositi caschetti è possibile scoprire da vicino il posto dove sgorgano le preziose acque che alimentano l’attuale stabilimento termale.
La storia delle Terme di Porretta
L’uso termale delle acque di Porretta risale probabilmente all’epoca etrusca, e certamente a quella romana. Lo testimoniano i reperti archeologici, come frammenti di una statua di epoca etrusca, resti di antiche condutture, un mascherone raffigurante il muso di un leone, offerte votive e monete.
Le prime testimonianze scritte dell’uso delle acque risalgono al 1250, quando il cremonese Gerardo Petacchio descrive il ritrovamento di fonti presso il rio Maggiore. Nel Trecento è il medico Gentile da Foglino che ne parla.
Nel 1417 il medico Ugolino da Montecatini nel suo Tractatus de Balneis riporta l’uso popolare di guarire con queste acque i cavalli bolsi. La leggenda attribuisce la scoperta dell’efficacia terapeutica dell’acqua di Porretta ad un contadino, che aveva abbandonato un bue malato e macilento e l’aveva ritrovato grasso e in piena salute dopo essersi abbeverato all’acqua termale.
Tra il Quattrocento e il Cinquecento alle terme di Porretta soggiornarono Principi e Signori italiani del Rinascimento, come Lorenzo il Magnifico, Bianca Cappello moglie di Francesco I de’ Medici, il Cardinale Francesco Gonzaga e Giovanni Sforza Visconti.
Nel Settecento le terme di Porretta divennero un luogo di cura esclusivo con prezzi molto elevati sia per le terapie che per il soggiorno.
Nell’Ottocento a Porretta esistevano ben cinque stabilimenti termali – “Marte Reale”, “Donzelle”, “Leone-Bovi”, “Porretta Vecchia” e “Puzzola” – che davano prestigio a tutta la provincia di Bologna.
Le Terme Alte sono in disuso e stessa sorte è toccata alle Terme di Porretta Vecchia e alla parte più antica della Puzzola. Oggi lo stabilimento termale in uso è gestito dal Gruppo Monti Salute Più, che è titolare delle concessioni per lo sfruttamento delle acque termali e la gestione della struttura termale e poliambulatoriale.

La visita alle terme ottocentesche di Porretta
La visita alla galleria che collega le sorgenti termali Puzzola e Porretta Vecchia inizia attraversando il parco delle terme. Da qui si imbocca un cunicolo sotterraneo che corre sotto il manto stradale e parallelamente al fiume Reno. Quando fu costruito, aveva lo scopo di unire due stabilimenti termali all’epoca attivi e di trovare altre sorgenti termali. Le aspettative furono premiate e si scoprì la sorgente detta “Porretta Nuova”, tuttora in esercizio.
Forse non tutti sapete che l’acqua termale è considerata un minerale pregiato e la legge italiana la equipara a una miniera e quindi ne prevede una concessione di sfruttamento a un concessionario.
La normativa prevede l’obbligo che anche le stazioni termali, come ogni miniera, abbiano una figura responsabile, detto Direttore della Miniera, che garantisce del mantenimento delle caratteristiche minerarie, sanitarie e quali-quantitative del bacino (in questo caso, termale).

Il cunicolo è lungo circa 70 metri e corre a una profondità di 3 metri. Percorrendolo si incontrano delle sorgenti, un laghetto sotterraneo e delle vene di grafite e quarzo! Insomma, le sorprese non mancano. Vi avviso: là sotto è decisamente caldo, l’odore di zolfo è persistente e in alcuni punti il cunicolo è basso.
La cosa che mi ha dato più fastidio è l’odore di gas misto a vapore acqueo che ci accompagna per tutta la durata della visita. Non c’è da preoccuparsi per la salute, perché a metà del cunicolo fu realizzato un camino di sfiato dei gas (metano e idrogeno solforato) e comunque la concentrazione non è pericolose per chi lo attraversa e ci sosta.
Durante il percorso incontrerete un piccolo laghetto sotterraneo di acqua dolce.

Poi vedrete la sorgente termale Porretta Nuova, ancora oggi utilizzata. Ha una temperatura superiore ai 27-28° ed è ricca di idrogeno solforato e di metano, che ricoprono la superficie di una patina gorgogliante.


Nella roccia appaiono, qua e là, delle vene di minerali importanti dal punto di vista geologico. La prima è una vena di grafite, un minerale costituito da laminette di carbonio naturale compresso dalle forti spinte durante la formazione degli Appennini. Lì vicino la guida vi farà notare delle cristallizzazione del quarzo. Famoso nel mondo mineralogico, il quarzo di Porretta può presentarsi in diverse varianti.

La visita si conclude alla sorgente Porretta Vecchia, già conosciuta dai romani, molto calda (28-29°C) e ricca di idrogeno solforato.

La galleria termina presso i vecchi stabilimenti termali, poco prima della Madonna del Ponte, dove si possono vedere le vecchie vasche ad immersione, attive nella prima metà del secolo scorso.



Le Terme di Porretta: come organizzare una visita guidata
Lo stabilimento attualmente in uso delle Terme di Porretta si trova a Porretta Terme (BO), in Via Roma 5 ed è facilmente raggiungibile sia in auto che arrivando in treno alla stazione.
Le visite guidate alle sorgenti termali sono organizzate settimanalmente dall’Ufficio IAT di Alto Reno Terme (email: iat@comune.altorenoterme.bo.it e tel.: 0534 521103) e periodicamente da ExtraBO (email: extrabo@bolognawelcome.it eTel: +39 0516583109)
L’ingresso nei sotterranei è consentito a partire dai 7 anni compiuti. È necessario munirsi di scarpe chiuse con suola gommata. Il caschetto protettivo da indossate per tutta la durata del percorso nel sotterraneo vi verrà invece fornito dagli organizzatori.
Libri su Porretta e le terme
- TQMR: L’acqua sulfurea di Porretta Terme, 2024
- I segreti dell’Appennino bolognese. Un viaggio da Casalecchio di Reno a Porretta Terme tra miti tradizioni e magie 2021
- La Madonna del Ponte a Porretta. Storia e arte. La patrona del basket italiano, 2022
- Saluti da…. Mostra itinerante di cartoline illustrate di Bagni della Porretta, Granaglione, e Vergato, dalla fine dell’ 800 al secondo dopoguerra. 1984
Guide turistiche Bologna
- Bologna sacra. Tutte le chiese in due millenni di storia, di Marcello Fini
- Bologna, TCI
- Bologna, I Meridiani
- Bologna in tasca. Guida agile della città, Minerva Edizioni
- Bologna città universitaria, National Geographic, Traveller
- Bologna di Adriana Malandrino, Lonely Planet, Pocket
- Bologna, una guida
- Bologna. Una Provincia cento musei, Pendragon
- Bologna… a piedi. Con audioguida scaricabile online, Taita Press
- Storie segrete della storia di Bologna. Curiosità, misteri e aneddoti della città delle torri di Luca Baccolini, Newton Compton editore
- Bologna insolita e segreta di Davide Daghia, Edizioni Jonglez
- 101 cose da fare a Bologna almeno una volta nella vita di Margherita Bianchini, Newton Compton editore
- 111 luoghi di Bologna che devi proprio scoprire di Devis Bellucci, Emons
- La storia di Bologna. Dalla preistoria ai giorni nostri di Eleonora Fatigati, Typimedia editore
- Guida di Bologna per piccoli turisti