Visitare la collezione delle cere anatomiche a Bologna

La Collezione delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo” è il museo del Sistema Museale dell’Ateneo dedicato alle tecniche di conservazione del corpo, a partire dalla mummificazione fino alla moderna plastinazione.

La collezione principale del museo è costituita da modelli in cera, che riproducono in modo dettagliato e realistico varie parti del corpo umano. Questi modelli venivano utilizzati per l’insegnamento dell’anatomia agli studenti di medicina, per permettere loro di osservare la struttura del corpo umano in modo molto accurato e veritiero.

Oltre ai modelli in cera, il museo ospita anche preparati anatomici in resina, modelli in cartapesta, libri rari e strumenti chirurgici storici.

La collezione non costituisce solo un importante capitolo nella storia della medicina, ma anche un curioso esempio di come in passato l’arte fosse utilizzata a fini scientifici. Un patrimonio unico nel suo genere, quindi, che unisce storia, arte e scienza. Sicuramente qualcosa di insolito e originale da vedere!

Che cosa sono le cere anatomiche

Le cere anatomiche erano modelli in 3D del corpo umano o di sue parti specifiche, realizzati in cera. Furono “inventate” a Bologna grazie alla presenza di una eccellente scuola di plasticatori, cioè di modellatori di cera, il cui più importante rappresentate fu Ercole Lelli (1702-1766). Pochi sanno che nel Settecento la città di Bologna fu la vera e propria capitale della ceroplastica, e se volete saperne di più vi rimando all’articolo che ho dedicato alla mostra Verità e illusione: figure in cera del Settecento bolognese.

La cera era il materiale predominante di questi modelli, per la sua malleabilità e capacità di mantenere dettagli precisi. Spesso veniva miscelata con altri materiali come resina, tessuti e pigmenti per migliorare l’aspetto realistico.

I modelli erano infatti realizzati con una precisione sorprendente. Quelle che vedrete nel museo di Bologna riproducono fedelmente organi interni, tessuti e strutture anatomiche e spesso sono dipinte con colori vividi per evidenziare le diverse parti del corpo. Alcuni modelli sono smontabili per permettere di studiare dettagliatamente gli organi, i muscoli e i nervi del corpo umano, con una precisione che sarebbe stata impossibile da ottenere con altri metodi.

La funzione delle cere anatomiche bolognesi era didattica. In un’epoca in cui i cadaveri per le dissezioni erano scarsi e difficili da conservare, le cere anatomiche fornivano un mezzo indispensabile per l’insegnamento dell’anatomia agli studenti di medicina dell’Ateneo.

Inoltre, le cere anatomiche erano anche al servizio delle ricerche di medici e scienziati e facilitarono la comprensione e la scoperta di nuove conoscenze mediche.

Last but not least, le cere anatomiche erano anche meravigliosi oggetti artistici, posti al servizio del progresso delle conoscenze mediche e della scienza in generale.


Cere anatomiche: arte, scienza e didattica a Bologna

La raccolta di cere anatomiche di Bologna vanta una lunga tradizione che risale al XVIII secolo, un’epoca in cui la dissezione di cadaveri era limitata e le cere anatomiche erano essenziali per l’educazione medica.

Le collezioni conservano materiali didattici e scientifici raccolti tra il XVIII e il XIX secolo. In particolare, molte delle cere provengono dalle scuole anatomiche bolognesi del passato, quali quella di Giovanni Antonio Galli, di Giovanni Minzolini e di sua moglie Anna Morandi, e degli altri che fecero di Bologna uno dei centri principali per lo studio dell’anatomia e della medicina nel Settecento.

In seguito si arricchirono dei lavori di Clemente Michelangelo Susini (1754 – 1814) famoso ceroplasta specializzato nella realizzazione di modelli anatomici e di Giuseppe Astorri (1785-1852).

Molti modelli furono conservati nel Museo anatomico normale (1742-1790), altri nel Museo patologico (1804-1893).

Negli anni Settanta Luigi Cattaneo (1925-1992), docente di anatomia a Bologna, curò la risistemazione ed il ripristino delle collezioni originali di anatomia umana, pesantemente danneggiate dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Nel 2000 è stato aperto questo spazio in via Irnerio 48 che, oltre a conservare, esporre e curare quanto ereditato dal passato, vuole produrre nuovo sapere scientifico.

Raccolta di cere anatomiche a Bologna: curiosità

Insomma, cosa è contenuto nelle bacheche e negli espositori?

  • La collezione di anatomia umana normale, che completa, nel susseguirsi delle scoperte scientifiche, la collezione settecentesca presente al Museo di Palazzo Poggi
  • La collezione di anatomia umana patologica che illustra il percorso intrapreso dagli studiosi di scienze mediche nel XVIII e XIX secolo quando, ormai acquisite le conoscenze sulla vera natura del corpo umano, si orientarono sull’indagine delle sue patologie

Molto interessante la bacheca dedicata agli studi di antropologia criminale di Cesare Lombroso (1835-1909), uno dei pionieri degli studi sulla criminalità.

Le sue teorie si basavano sul concetto di “delinquente per nascita”, cioè sulla convinzione che l’origine del comportamento criminale sarebbe insita nelle caratteristiche anatomiche del criminale, persona fisicamente diversa dall'”uomo normale” in quanto affetta da anomalie che ne determinavano il comportamento socialmente deviante.

Al termine di un controverso percorso accademico e professionale, Lombroso fu radiato dalla Società italiana di Antropologia ed Etnologia e la maggior parte delle sue teorie risultano oggi destituite di ogni fondamento scientifico.

Una curiosità: in una bacheca è esposto il cranio di Alarico, re degli Ostrogoti! Vogliamo crederci? 😉

Come visitare la collezione di cere anatomiche a Bologna

Il museo delle cere anatomiche persegue scopi didattici e di ricerca storica. Svolge una funzione educativa nei confronti degli studenti ma anche di un pubblico generalista per comprendere meglio l’anatomia umana. Oltre alla funzione didattica, il museo è un importante centro di ricerca per la storia della medicina e dell’anatomia.

Il museo offre visite guidate alle scuole e al pubblico in generale, sia delle collezioni permanenti che delle mostre temporanee e degli eventi legati alla storia della medicina e alle scienze biologiche che ospita periodicamente.

Fino al 24 ottobre 2024, ad esempio, è allestita la mostra IL PRIMO PAZIENTE. LA DONAZIONE DEL CORPO ALLA SCIENZA IN GRAPHIC NOVEL basata sull’albo illustrato e a fumetti “Il Primo Paziente” (Tunué, 2024), che affronta con delicatezza l’importanza del gesto della donazione del corpo alla scienza.

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Se vi ho incuriosito, trovate tutte le informazioni per organizzare una visita sul sito dello SMA, il sistema museale dell’Ateneo di Bologna. Ecco il link https://sma.unibo.it/it/il-sistema-museale/collezione-delle-cere-anatomiche-l-cattaneo/collezione-delle-cere-anatomiche-l-cattaneo

Per preparare la visita potete leggere la bellissima guida della collana Traveler del National Geographic Bologna, città universitaria, aggiornata al 2021.

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