Le rose del deserto sono dei simpatici pasticcini molto in voga a casa mia fino agli anni ’90. La ricetta era furbissima, perché consentiva di riutilizzare i corn flakes avanzati, quelli che vivevano nel fondo della confezione di cartone e avevano assorbito un po’ di umidità e non facevano più crunch, che era poi l’unico motivo per cui noi bambini li mangiavamo.
E poi erano pasticcini americani, e a noi cinni di allora l’America e i suoi prodotto piacevano un sacco.
I corn flakes del Dr. Kellogg
Nel 1894 un medico avventista fu chiamato a dirigere il Battle Creek Sanatorium in Michigan, fondato da Ellen G. White, profeta sia della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno. Sotto la sua guida, il sanatorio divenne un luogo dove i pazienti avrebbero imparato a stare bene fisicamente, con se stessi e con gli altri.
A chi soggiornava a Battle Creeck il dottore proibiva carne, sale, zucchero, uova, tè, caffè, alcool e tabacco, convinto com’era che la principale causa delle malattie fosse da cercare nell’alimentazione. Fu lui a sostenere e diffondere negli Stati Uniti d’America degli Anni Venti l’idea della necessità di passare a una dieta vegetariana, l’unica completamente naturale.
Convinto che ci fosse una correlazione fra gli impulsi sessuali e i cibi piccanti e dolci, si mise in testa di inventare un cibo anti-afrodisiaco da servire a colazione in modo che i pazienti non cadessero in tentazione per il resto della giornata.
Ormai avete capito che lui era il Dr. Kellogg e loro – gli antiafrodisiaci – erano i corn flakes, sfoglie di grano cotto e tostato, nate per errore come spesso accade ai grandi inventori.
Kellogg’s Cookies e rose del deserto
Per un curioso scherzo del destino e con buona pace del Dr. Kellogg, i Kellogg’s cookies – tipici biscotti americani ricoperti di corn flakes – sono assolutamente e indiscutibilmente goduriosi, lussuriosi e libidinosi! Sarà che sono addizionatissimi di margarina (o burro), zucchero, uova e vaniglia.
La ricetta originale ha più di 80 anni, ma fu negli anni Settanta che questi biscotti spopolarono. Io li preparo ancora per colazione e merenda, e trovo il loro gusto ancora attuale, a dimostrazione che le cose buone durano per sempre.
A base di margarina (o burro), sono pastosi e dolci, piuttosto simili a dei frollini siringati. La fecola di patate li aiuta a rimanere umidi al cuore e incredibilmente morbidi. Ma ciò che dà sprint a questi biscotti e che li rende davvero irresistibili è il guscio di croccanti corn flakes che li racchiude.
In Italia li abbiamo dato loro l’autarchico nome di rose del deserto per l’indubbia somiglianza alla meravigliosa pietra del deserto, un minerale dal classico colore giallo ocre che si forma con delle cristallizzazioni di gesso.
La ricetta delle rose del deserto
Queste quantità sono sufficienti a preparare circa 40 dolcetti.
Ingredienti
- 250 g fiocchi di corn flakes
- 180 g margarina
- 150 g zucchero semolato fine
- 125 g farina 00
- 150 g fecola di patate
- 2 uova medie
- 1 bustina di vanillina
- 1/2 bustina lievito per dolci
- q.b. zucchero a velo
Come preparare le rose del deserto
- Nella planetaria col gancio a foglia montate la margarina ammorbidita a temperatura ambiente e lo zucchero fino a ottenere un composto cremoso e spumoso. Incorporate le uova una alla volta, continuando a montare il composto fin quando diventa chiaro e omogeneo.
- Aggiungete la farina 00, la fecola di patate, la vanillina e il lievito per dolci setacciati con un colino. Amalgamate bene gli ingredienti. Mettete l’impasto in frigo e lascialo riposare per 30 minuti circa.
- Nel frattempo mettete i corn flakes in una ciotola capiente e fodera una placca con carta da forno.
- Con l’aiuto di un cucchiaino prelevate delle palline di impasto e rotolatele nei corn flakes facendoli aderire bene.
- Mettete i biscotti sulla placca, tenendoli distanti fra loro perché in cottura aumenteranno di volume. Proseguite così fino a terminare l’impasto. Tra un’infornata e l’altra tenete l’impasto in frigo.
- Cuocete le rose del deserto in forno caldo a 180°C per 15 minuti. Sfornateli e lasciateli raffreddare su una gratella. Attenzione perché appena sfornati sono fragilissimi, poi si rassodano raffreddandosi. Prima di servirli, se volete spolverateli con zucchero a velo.