Visitare la chiesa di San Giorgio in Poggiale a Bologna

San Giorgio in Poggiale è la chiesa cinquecentesca sconsacrata che si trova in via Nazario Sauro 20/2, in centro a Bologna. Al suo interno ci sono una delle biblioteche più suggestive della città – la Biblioteca d’Arte e di Storia – e le opere d’arte di due artisti contemporanei: Piero Pizzi Cannella e Claudio Parmiggiani.

Il patrimonio della biblioteca è costituito da libri antichi, libri moderni (dal 1831 ad oggi), manoscritti, incunaboli, bandi, editti, notificazioni, opere in musica e relative alla musica. Ai volumi si aggiungono un’importante emeroteca e un archivio fotografico

La ex-chiesa di San Giorgio in Poggiale è anche sede di mostre ed eventi culturali.

Insomma, un altro luogo sorprendente, un po’ defilato rispetto alle principali arterie cittadine, ma certamente da non perdere!

Me riflessa nella bussola d’entrata

Storia della chiesa di San Giorgio in Poggiale

La chiesa di San Giorgio in Poggiale ha antiche origini longobarde e la sua esistenza è documentata dal 1237 in un atto notarile in cui si parla dell’acquisto di una casa “sotto la parrocchia di S. Giorgio in Poggiale, e in confine dei beni di S. Orio in Pozzale” per la somma di L. 510 da parte Bualella di Melio De Pedrano, da Piumazzo.

La chiesa deve il nome a un piccolo rilievo posto nella zona, denominato appunto Il Poggiale, che per estensione arrivò a indicare tutto il rione e fino al 1919 dava anche il nome alla strada in cui sorge.

Governata dai Canonici Regolari Lateranensi, nel 1507 passa ai Padri Serviti, che l’anno successivo ne prendono possesso.

Nel 1589 viene posta la prima pietra dell’attuale chiesa, compiuta nel 1633 dall’architetto Tommaso Martelli. La chiesa è costituita da una navata unica con volta a botte e dieci cappelle laterali, cinque per lato, e viene abbellita con pale d’altare di Ludovico Carracci, Camillo Procaccini e Alessandro Tiarini, sculture di Gabriele Brunelli e paliotti in scagliola decorati dal carpigiano Giovan Marco Bazelli in tutti i suoi altari.

Nel 1796, per editto napoleonico, il convento dei Padri Serviti viene soppresso e la chiesa viene assegnata come sussidiale alla parrocchia dei Santi Gregorio e Siro.

Con la Restaurazione e il ritorno del governo pontificio, la chiesa viene affidata prima ai Frati Minori Conventuali (1824-1842) e poi ai Gesuiti (dal 1882), che vi rimangono fino alla parziale distruzione seguita al bombardamento aereo del 25 settembre 1943. Quel giorno vengono distrutte tutte le opere d’arte che non erano state spostate in anticipo e depositate in altri luoghi.

Nel dopoguerra si decide di non ristrutturare più la chiesa, che da allora rimane sconsacrata.

Tra il 1959 e il 1962 San Giorgio in Poggiale rischia di essere demolita e sopravvive solo grazie alla battaglia civile dell’Associazione Italia Nostra.

Negli anni Settanta viene acquisita dalla Cassa di Risparmio in Bologna, che decide di destinarla a sede delle proprie raccolte d’arte.

Nel 1992 la proprietà passa alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Nel gennaio 2009, dopo le attività di restauro e allestimento affidati all’architetto Michele De Lucchi, la ex chiesa di San Giorgio in Poggiale riapre pubblico, entrando a far parte del progetto Genus Bononiae. Musei nella Città.

  • San Giorgio in Poggiale libreria

Descrizione della chiesa di San Giorgio in Poggiale

Delle opere d’arte del passato non resta più nulla, ad eccezione dei resti di due statue dorate di Gabriele Brunelli, scultore bolognese (1615-1682), nel presbiterio: una rappresenta il Beato Gioacchino e l’altra San Pellegrino.

Tracce di una delle due statue di Gabriele Brunelli nel presbiterio

In compenso, San Giorgio in Poggiale ospita importanti opere d’arte contemporanea: l’installazione Campo dei Fiori e l’ultima monumentale Delocazione di Claudio Parmiggiani (Luzzara, 1943), oltre al ciclo Cattedrale di Piero Pizzi Cannella.

Campo dei Fiori è una scultura dedicata alla figura di Giordano Bruno, filosofo della seconda metà del Cinquecento, accusato di eresia e condannato al rogo, allestito proprio in Campo de’ Fiori a Roma, il 17 febbraio del 1600.

La statua è una campana col mozzo, che proviene da una chiesa siciliana, appoggiata a una catasta di libri bruciacchiati. I libri sono accatastati a formare un cubo e simboleggiano la razionalità e il libero pensiero. Il fatto che siano bruciacchiati non può non ricordarci il rogo in cui morì Giordano Bruno. La campana di bronzo che li sovrasta e li schiaccia simboleggia l’oppressione del dogmatismo religioso tra la fine del Cinquecento e il Seicento.

L’abside ospita la seconda opera di Claudio Parmiggiani, intitolata Delocazione.

Delocazione è una specie di affresco realizzato a fuoco. Al muro dell’abside furono fissate delle scansie sulle quali vennero collocati dei libri destinati al macero. L’abside fu isolato “ermeticamente” dal resto dell’edificio e al suo interno vennero incendiati dei copertoni. Il fumo usciva da alcuni finestroni in alto, ma si depositava anche sulle pareti appena imbiancate. Dopo l’incendio vennero rimossi libri e scaffali e sul muro rimase la loro ombra fatta di cenere.

L’opera ha una valenza simbolica e associa il tema dei libri a quello della memoria.

Ci racconta che un tempo nelle tre specchiature dell’abside ci fu una libreria e ora rimane il suo fantasma, che continua ad aleggiare nella chiesa e che dialoga con l’attuale biblioteca d’arte e storia.

E’ come un passaggio di testimone tra il passato e il presente, dove protagonista è l’amore della conoscenza e la passione per la ricerca, che valicano i limiti della vita umana.

“Delocazione” di Claudio Parmiggiani

Infine, le dieci cappelle laterali ospitano le grandi tele di Cattedrale di Piero Pizzi Cannella.

Su di esse vediamo i profili architettonici di luoghi mistici – cupole, minareti, pagode e campanili – che si alternano e si fondono in una dimensione spirituale superiore, che unisce e fa la sintesi di tutti credi e le religioni.

“Cattedrale” di Piero Pizzi Cannella

Come visitare la chiesa di San Giorgio in Poggiale

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