Ulisse Aldrovandi fu uno dei più grandi osservatori della natura del Cinquecento e molti studiosi lo considerano il padre della Storia Naturale moderna. Nato a Bologna nel 1522, ebbe per primo la titolarità della cattedra di Filosofia Naturale dello Studio bolognese (come allora si chiamava l’Università), fondò l’orto botanico e raccolse un’imponente collezione di 18.000 naturalia (cioè reperti naturali) che conservò presso la propria abitazione in teche e cassettine.
Ma non solo! Per divulgare lo studio della natura compilò un erbario di 7.000 piante tutte ben essiccate e incollate in 15 tomi (il più antico al mondo) e raccolse 11.000 campioni di animali – suddivisi tra terresti, acquatici e volanti – e minerali – suddivisi tra pietre, terre, marmi, sassi, metalli.
Da questa collezione scelse 5.000 pezzi e incaricò Giovanni Neri, Jacopo Ligozzi, Cornelio Schwindt e altri pittori di ritrarli in acquerelli rilegati in 15 volumi. Infine, commissionò allo xilografo Cristoforo Coriolano (Lederlein Christoph) di realizzare delle matrici xilografiche a partire dalle immagini ad acquarello per la stampa dei volumi della sua Storia Naturale. Al momento della morte, avvenuta nel 1605, si stima che Aldrovandi potesse contare circa 10.000 pezzi tra disegni e tavole in fase più o meno avanzata d’incisione.
Nel suo testamento, il naturalista dispose che l’intero patrimonio scientifico accumulato nel corso della sua vita andasse in eredità al Senato bolognese. Nel 1617 il lascito fu collocato in sei stanze del Palazzo Pubblico. Nel 1742 la collezione venne trasferita all’Istituto delle Scienze di Palazzo Poggi, il palazzo dell’Università di Bologna che ospita anche la Biblioteca Universitaria di cui vi ho già parlato. Nel corso dell’Ottocento la collezione fu in gran parte smembrata e distribuita tra musei e biblioteche non solo cittadini.
Oggi le raccolte naturalistiche e le tavole xilografiche sono raccolte nel museo aldrovandiano di Palazzo Poggi.
L’orto botanico, fondato nel 1568 all’interno del Palazzo Pubblico della città, subì invece nel corso del tempo vari spostamenti fino alla sede attuale in via Irnerio. Nell’anno delle celebrazioni del cinquecentenario, è bellissimo fare un percorso tra le due sedi che lo ricordano!
Partiamo dalla visita alle sue collezioni a Palazzo Poggi…

Il Teatro di Natura di Ulisse Aldrovandi
Palazzo Poggi sorge al 33 di Via Zamboni. In un’ampia sala al primo piano è allestito il museo di Ulisse Aldrovandi, che contiene parte della sua collezione. Il museo è davvero meraviglioso e le collezioni esposte sono ancora in grado di stupire i visitatori per la ricchezza e la varietà degli esemplari esposti.
All’ingresso vedrete una bellissima targa che recita VLYSSIS ALDROVANDI CIMELIARCHIVM NATVRAE. Cimeliarco! Che nome fantastico, dà proprio l’idea che stiamo entrando in un luogo che conserva con molta cura oggetti antichi e preziosi!

Il museo venne allestito nel 1907, in occasione del terzo centenario della morte di Aldrovandi, per consentire ai visitatori una visione d’insieme delle passioni del naturalista: l’osservazione della natura, il collezionismo, la ricerca sperimentale.

Otto teche contengono una selezione degli esemplari raccolti e conservati e dimostrano l’importanza che l’osservazione diretta di animali, piante e minerali rivestivano per il metodo di classificazione della natura di Ulisse.
Quattordici armadi (pinachoteche) ospitano disegni, acquerelli, matrici xilografiche e tavole a stampa. Sono il risultato del lavoro degli illustratori e degli xilografi, che il naturalista seguiva personalmente.
Quello che colpisce di più è l’accostamento tra gli oggetti naturali e le loro raffigurazioni, che nelle intenzioni di Aldrovandi doveva servire agli uomini per guardare la natura co’ proprii occhi e correggere i migliaia di errori che avevano caratterizzato la conoscenza delle piante, degli animali e dei minerali.
“Non ho mai descritto nulla senza averlo prima visto con i miei occhi e aver esaminato l’anatomia delle sue parti esterne e interne.”
Aldrovandi fu uno dei primi e più convinti promotori dell’osservazione diretta di animali, piante e rocce e paesaggi, della conservazione di esemplari originali e della loro rappresentazione pittorica che doveva consentire una descrizione completa e dettagliata del mondo naturale.
Il suo fu un approccio pre-scientifico allo studio della natura.
Da un lato, Aldrovandi era convinto che la descrizione del mondo naturale presente nei testi classici da Aristotele in avanti fosse lacunosa e spesso imprecisa. Così insieme ai suoi studenti, nei mesi primaverili ed estivi, fece escursioni in varie località e raccolse campioni. Inoltre, si fece aiutare da scienziati, esploratori e illustratori a raccogliere reperti naturali e catalogarli.
Dall’altro lato, fu figlio del suo tempo e nelle sue raccolte e nei suoi testi non mancano animali immaginari, come il drago, che egli diceva di avere visto coi propri occhi!

Il risultato finale delle sue ricerche sul campo fu l’allestimento di un Teatro di Natura, un microcosmo di reperti di animali, piante e minerali rari o poco conosciuti o perfino immaginari. Di fatto fu il primo, autentico museo di Storia Naturale moderno.
Il teatro naturalistico di Ulisse era forse il più grande in Europa, ma non era il solo. Anzi, questi teatri del mondo erano diffusi. Alcuni li chiamavano Camere delle Meraviglie o Wunderkammer. Sia i teatri che le Wunderkammer contenevano un singolo pezzo di ogni elemento esistente e ogni oggetto era meticolosamente descritto e catalogato.
La differenza principale stava nelle finalità: nelle Wunderkammer l’obiettivo era quello di stupire con oggetti fantastici, mentre il Teatro di Aldrovandi tentava di ordinare e interpretare la natura.
Come visitare il museo Ulisse Aldrovandi di Bologna
Spero di avervi convinti a visitare il museo di Ulisse Aldrovandi, che con i suoi studi, il suo lavoro e la sua collezione, contribuì a fare di Bologna uno dei centri di eccellenza della ricerca scientifica in Europa!
Se è così vi dico che tutte le informazioni per organizzare una visita si trovano sul sito dello SMA, il sistema museale dell’Ateneo di Bologna. Ecco il link https://sma.unibo.it/it/il-sistema-museale/museo-di-palazzo-poggi/museo-di-palazzo-poggi
Libri su Ulisse Aldrovandi
- Ulisse Aldrovandi: Naturalist and Collector, in uscita nel 2023 (in inglese)
- Il drago di Bologna e altre meraviglie di Ulisse Aldrovandi, 2022 (adattissimo a bambini e ragazzi)
- L’altro Rinascimento. Ulisse Aldrovandi e le meraviglie del mondo, 2022
- Monstrorum historia. Ediz. illustrata, 2022
- Bologna città universitaria, 2021
- Ulisse Aldrovandi. Il museografo, 2016
- Guida al Museo di Palazzo Poggi. Scienza e arte, 2010
- Mostri, draghi e serpenti nelle silografie dell’opera di Ulisse Aldrovandi e dei suoi contemporanei, 2004
- L’herbier d’Ulisse Aldrovandi, 2004 (in francese)
- Il teatro della natura di Ulisse Aldrovandi, 2002
Guide turistiche Bologna
- Bologna sacra. Tutte le chiese in due millenni di storia, di Marcello Fini
- Bologna, TCI
- Bologna, I Meridiani
- Bologna in tasca. Guida agile della città, Minerva Edizioni
- Bologna città universitaria, National Geographic, Traveller
- Bologna di Adriana Malandrino, Lonely Planet, Pocket
- Bologna, una guida
- Bologna. Una Provincia cento musei, Pendragon
- Bologna… a piedi. Con audioguida scaricabile online, Taita Press
- Storie segrete della storia di Bologna. Curiosità, misteri e aneddoti della città delle torri di Luca Baccolini, Newton Compton editore
- Bologna insolita e segreta di Davide Daghia, Edizioni Jonglez
- 101 cose da fare a Bologna almeno una volta nella vita di Margherita Bianchini, Newton Compton editore
- 111 luoghi di Bologna che devi proprio scoprire di Devis Bellucci, Emons
- La storia di Bologna. Dalla preistoria ai giorni nostri di Eleonora Fatigati, Typimedia editore
- Guida di Bologna per piccoli turisti