Visitare la Rotonda della Madonna del Monte a Bologna

La Rotonda della Madonna del Monte è una chiesa sconsacrata in stile romanico che deve il suo nome alla pianta: un cerchio pressoché perfetto, orientato secondo i punti cardinali. È tutto ciò che resta di un monastero benedettino – la Madonna del Monte – edificato intorno al 1116 sul colle dell’Osservanza a Bologna. Dagli inizi dell’Ottocento la Rotonda è inglobata nella neoclassica Villa Aldini.

La chiesetta merita certamente una visita per almeno 5 motivi:

  1. non una, ma ben due leggende la vedono protagonista
  2. la sua storia si intreccia con gli eventi più importanti della storia della città
  3. contiene uno dei migliori esempi di arte romanica padana del XII secolo
  4. è uno dei luoghi più suggestivi della città
  5. è una meta irrinunciabile per gli appassionati di luoghi insoliti e poco noti.

La leggenda della Rotonda della Madonna del Monte

Nel 1465 Graziolo Accarisi, giureconsulto bolognese, fece risalire la fondazione della Rotonda della Madonna del Monte a un segnale divino accaduto 300 anni prima.

Nel 1116, la ricca nobildonna Picciola Galluzzi, rimasta vedova di Ottaviano Piatesi, decise di ritirarsi dal mondo e volle creare un ritiro dedicato alle donne.

Picciola era salita sul colle dell’Osservanza, allora chiamato colle di San Benedetto, per cercare un luogo adatto, quando improvvisamente era apparsa una colomba che fece tre giri su di lei e lasciò cadere dal becco due rametti che si disposero a terra a forma di croce.

La Galluzzi interpretò l’episodio come un segnale della volontà divina e, in accordo con le istituzioni religiose della città, decise di sovvenzionare la costruzione di un edificio circolare dedicato alla Vergine Maria.

Il racconto di Graziolo Accarisi ci riporta inevitabilmente alla memoria le leggende dei riti di fondazione di Etruschi e Romani, per i quali il volo degli uccelli su un luogo era presagio di buon auspicio. Nella leggenda si trovano anche elementi biblici: il colle e la presenza di acque sorgive hanno un valore mistico e fortemente simbolico.

Tuttavia, ai tempi di Picciola, non era raro che le donne fondassero i cosiddetti romitori, cioè luoghi isolati in cui ritirarsi per pregare. Erano donne nobili che desideravano uscire dal contesto sociale in cui vivevano.

Intorno all’anno 1190, un’altra nobildonna bolognese, Angelica Bonfantini, decise di lasciare la vita agiata e di ritirarsi in eremitaggio su un terreno della famiglia sul Colle della Guardia. Negli anni successivi su quel terreno si formò una comunità e nel 1194, l’allora vescovo di Bologna, Gerardo Ghisla, su ordine di papa Celestino III, pose la prima pietra di quella che sarebbe divenuta la Chiesa di San Luca.

La storia della Rotonda della Madonna del Monte

E’ quindi probabile che la chiesa fu fondata intorno all’inizio del XII secolo, in concomitanza con il grande fiorire di istituzioni religiose nella zona collinare prospiciente la città.

Col passare del tempo, la chiesa divenne luogo di pellegrinaggio e fu inglobata in un monastero benedettino.

Le fonti storiche più probabili della presenza della chiesa sono legate a Domenico di Guzman che, ritornato a Bologna nel 1221, febbricitante cerca sollievo presso l’eremo di Santa Maria del Monte, poco prima di morire.

Nella seconda metà del ‘300 nella chiesa venne posta una Madonna con Bambino su tavola, dipinto attribuito a Simone dei Crocifissi, che ben presto divenne oggetto di culto locale.

Un evento del 1443 portò grande visibilità e frequentazione al convento. Risale a quell’anno la vittoria dei bolognesi capitanati da Annibale Bentivoglio sulle truppe viscontee comandate da Luigi Dal Verme. Il 14 agosto del 1443, il popolo bolognese preceduto dalle milizie di Annibale, si recò in processione per ringraziare l’icona della Madonna con Bambino che da allora in poi fu chiamata Vergine della Vittoria. Questa tradizione, con alterne vicende, durò fino al 1758.

La Rotonda della Madonna del Monte e Villa Aldini

Il 3 settembre 1802 è un’altra data importante per la nostra storia. Dal 1796 la città è dominata dai francesi. In seguito alle soppressioni degli ordini conventuali per decreto napoleonico, in quel giorno la chiesa e il convento benedettino della Madonna del Monte vengono acquistati per poche migliaia di lire dal Segretario di Stato del Regno d’Italia Antonio Aldini.

Sembra che Napoleone stesso, in occasione di una cavalcata sui colli di Bologna nel giugno del 1805, giunse al convento della Madonna del Monte e, estasiato dal panorama sulla città, esclamò

Ca c’est superbe!

Ma anche questa pare essere una leggenda fatta circolare da Aldini, fervente napoleonico e potente deputato della Repubblica Cisalpina, che voleva per sé una villa neoclassica al pari di Villa Mazzacorati e Villa Baruzziana.

Quel che è certo è che nel 1806 Aldini fece demolire il convento della Madonna del Monte e, tra il 1811 e il 1816, su progetto di Giuseppe Nadi e Giovanni Battista Martinetti, fece costruire una grande villa in stile neoclassico, “palazzo di delizia d’ordine ionico perfetto”,  da destinare ai futuri soggiorni bolognesi di Napoleone.

La Rotonda si salvò perché venne inglobata nel nuovo edificio come sala da musica o da déjeuner con tanto di decorazione a boschereccia. L’immagine della Madonna della Vittoria venne temporaneamente trasportata nella vicina chiesa di San Paolo in Monte dei Padri dell’Osservanza.

Villa Aldini, però, non ospitò mai Napoleone che, dopo la sconfitta nella battaglia di Waterloo nel 1815, trascorse gli ultimi anni di vita in esilio all’isola di Sant’Elena. Caduto in disgrazia anche Aldini, la villa non viene mai completata e, dopo vari passaggi di proprietà, nel 1938-39 venne rilevata del Comune.

A quegli anni risale la campagna di restauro della Rotonda, coordinata da Guido Zucchini. Quest’ultimo, ebbe il merito di riportare alla luce sia la struttura originaria della Rotonda che gli antichi affreschi che si trovano nelle nicchie al suo interno e costituiscono un unicum nel panorama artistico bolognese del XII secolo. 

Ultima curiosità. In occasione dei festeggiamenti organizzati in città nel 1939 per la firma del patto d’acciaio tra i governi del Regno d’Italia e della Germania nazista, la facciata della Rotonda fu decorata con una piccola svastica e un piccolo fascio littorio ancora visibili.

Descrizione della Rotonda della Madonna del Monte

La Rotonda ha un diametro di 10 metri e lungo il suo perimetro interno si snodano 19 nicchie un tempo interamente affrescate.

All’interno di alcune di queste sono ancora visibili i resti di affreschi raffiguranti alcuni degli Apostoli e il frammento del viso della Madonna, che risalgono probabilmente alla seconda metà del XII secolo (anche se non si esclude la possibilità di una loro collocazione successiva) e sono un esempio prezioso e raro di arte romanica bolognese.

Le dimensioni della figura della Madonna, analoghe a quelle degli Apostoli, e la sua collocazione, non la rendevano adatta a diventare oggetto di venerazione e quindi non va confusa con la tavola attribuita a Simone de’ Crocifissi.

Volto della Madonna

Tra gli Apostoli riconosciamo San Giuda Taddeo, Giacomo e Matteo personaggi ieratici rappresentati con gli stilemi classici della pittura tardo bizantina. Sono ritratti centralmente. I colori con cui vengono realizzati sono tipicamente orientali, come ad esempio il blu di lapislazzuli delle vesti. Tipicamente orientali sono anche gli occhi, così come le mani che benedicono, o reggono il Libro Sacro oppure indicano ai fedeli la Retta Via.

Inoltre è visibile un Cristo benedicente risalente al XV secolo.

Cosa dire, infine, del crocifisso? Il Cristo rappresentato è già patiens cioè sofferente sulla croce, con il corpo si inarca e che sprofonda sotto il proprio peso, la testa ripiegata, gli occhi chiusi. Sicuramente è successivo ai tempi di Giunta Pisano.

Come visitare la Rotonda della Madonna del Monte

Se vi ho incuriosito e volete visitare la Rotonda della Madonna del Monte dovete rivolgervi ai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna. Le visite guidate sono gratuite e il sito di riferimento per restare aggiornati su questa opportunità è https://www.culturabologna.it/

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